Paperless e paper addicted
Gianni
Mura picchietta allegramente i tasti della sua Olivetti Lettera 32
nella sala stampa del Tour de France. Non è un racconto d’epoca, è
il 24 luglio 2011 e Mura scrive il suo pezzo, come tutti gli anni,
con la sua macchina da scrivere, sotto lo sguardo divertito e
compiaciuto dei colleghi, che si accontentano di un anonimo computer
portatile. Musica meccanica, danza di ingranaggi, odore di carta,
inchiostro e correttore, evidenza del lavoro dell’uomo. Mentre Mura
scrive il suo pezzo sulla Grand Boucle arriva ai giornali di settore
la notizia che l’ultimo produttore di typewriter, la Godrej &
Boyce di Mumbai, a breve chiuderà la produzione industriale.
Poi
ti capita di sfogliare le pagine di Vogue Italia e leggere del
ritorno dell’editoria fatta con la carta, con la calligrafia, con
l’illustrazione. Progetti come WATT, in cui la cellulosa e
l’inchiostro prendono a calci pixel e PDF, in cui l’artigianato
creativo prende il sopravvento sulla sterile operatività. Lavoriamo
sempre più paperless, ci emozioniamo sempre più come paper
addicted. Sopravviviamo veloci, viviamo lentamente.
E
poi ci sono le Polaroid e le Holga che sfidano la larga diffusione
delle macchine fotografiche reflex sulle gondole dei supermarket, le
vecchie macchine da presa che ignorano indifferenti il dilagare del
cinema in 3D, Giorgetto Giugiaro che racconta concept di strabilianti
auto elettriche del futuro con un pennarello, un pezzo di carta e un
tecnigrafo.
Infine
il Summer Jamboree di Senigallia (30 luglio - 7 agosto) e il Vintage
Festival di Padova (9 - 11 settembre), che colorano le strade e le
notti delle città, noncuranti della sfida all’ultimo utente tra
social network come facebook e google+.
Vintage
è una certezza, anche quest’anno, fuori ma forse ancor più dentro
di noi.
Fonti:
Rai
Sport
Officelayout
Magazine
Vogue
Italia
Link:
WATT
Magazine: http://www.wattmagazine.it/
Summer
Jamboree: http://www.summerjamboree.com/
Vintage
Festival: http://www.vintagefestival.org
Commenti
Posta un commento