Vita da blogger
Non c'è un modo giusto o sbagliato di essere un blogger. Si può scrivere di temi importanti o di gossip, di temi universali o privati, si può raccontare la moda, la tecnologia, la vita, le emozioni, si può essere se stessi o ci si può nascondere dietro identità più o meno segrete, si può essere polemici o costruttivi, si può essere antipatici o propositivi, si può scrivere benissimo o malissimo; tutto sommato non è così importante, nel web c'è spazio per tutto e per tutti. Quello che identifica un blogger è il suo essere tale senza soluzione di continuità, ininterrottamente alimentato da curiosità, interesse, ricerca, passione, condivisione, e anche da un pizzico di narcisismo... Un blogger è un individuo che racconta con parole, immagini e connessioni la vita che lo circonda, che sia essa reale o virtuale, vera o immaginata, vissuta o sognata. Ogni blogger ha la sua identità, più o meno originale. Io vi racconto il mio modo di essere blogger. In questi ultimi due anni ho avuto modo di incontrare molte persone, incrociate sulla rete e conosciute nella realtà. Ho imparato molte cose da loro, ho vissuto con loro ore di tweet, chat, eventi, mostre, convegni, pizze, costicine e gelati. Il più interessante di tutti questi incontri è ora anche un'amicizia preziosa. In queste ultime settimane ho avuto modo di vivere tre piccole esperienze significative per raccontarvi cosa significa essere un blogger, per me. Grazie alla rete, al mio blog e alle discussioni su piattaforme di microblogging, sono stato contattato da tre persone. La prima è un professore universtario, insegna Marketing a Parigi, è rimasto colpito dalle mie idee sul design management nella piccola impresa, mi ha invitato a partecipare tra i relatori di un convegno sul brand design che organizzerà il prossimo aprile, mi ha regalato una copia del suo libro sul brand design. La seconda è un giovane professionista, lavora nel settore del web marketing. Avevo già letto un suo libro in passato e ne avevo parlato bene perché mi era piaciuto. Mi ha contattato e mi ha regalato una copia del suo ultimo libro, senza aggiungere altro che "fammi sapere se ti è piaciuto". La terza persona che mi ha contattato gestisce un sito di e-commerce di oggetti di design. Mi ha chiesto di scrivere del suo sito sul mio blog, ha anche aggiunto che avrebbe scritto volentieri l'articolo al posto mio, per semplificare le cose. In cambio avrei avuto la sua riconoscenza e qualche link di scambio. Con le prime due persone è nata una connessione. Queste connessioni non portano a nulla nel breve periodo, ma sono strategiche per costruirti un futuro più interessante. Con la terza persona è nata una discussione dura e velenosa. Un vero blogger non si fa scrivere le cose, ha una sua "linea editoriale" indipendente, scrive quello che pensa e non elemosina scambi di link, non è soggetto a meccanismi "do ut des" e non si fa comprare per una manciata di visibilità a buon mercato. Chi lo fa non è un blogger, è un (povero) mercenario digitalizzato. Certo, verrebbe da dire: Ma chi te lo fa fare a sprecare tutte queste energie sul blog se poi non ci guadagni nulla? Il segreto è nella lungimiranza. In questi ultimi giorni ho incontrato una persona con cui ho rapporti di lavoro da tempo. Stiamo discutendo la mia partecipazione ad un progetto di ricerca e marketing in cui mettere a frutto tutti i miei contatti e tutta l'esperienza accumulata in questi due anni. No, non lo farò gratuitamente. Vita da blogger.
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