Web marketing: Spam e content
Molte aziende e imprenditori italiani, piccoli e grandi, hanno un modo di approcciarsi al web e al marketing sul web molto deprimente. Ci sono due tipi in particolare che spiccano sugli altri: il complottofobico e il furbone. Il primo evita di fare marketing sul web (o ci dedica pochissime risorse) per paura di perdere il proprio status di azienda "seria", ha una paura folle del feedback negativo da parte del cliente e ancor più ha il terrore di attacchi mirati e complotti escogitati da parte dei competitors. Il secondo invece vede nella facilità di accesso ad un grande numero di utenti la possibilità di fare soldi rapidamente... Certo il web è anche un luogo pericoloso ed è anche un luogo che facilita molto il business, ma come in tutte le cose, nel web o nel business tradizionale, nella vita reale e nei contatti virtuali, le cose ben fatte spesso (non sempre, ma spesso) hanno prospettive migliori rispetto a quelle fatte male. Se un brand attua online una politica mirata, ben costruita e progettata, se, semplificando, ha la coscienza pulita, non ha nulla da temere dalla rete, anzi, dal web potrà portare a casa un sacco di idee, critiche costruttive, nuovi contatti, visibilità. Se un brand sfrutta la rete a dovere, stimolando la discussione e arricchendo di contenuti la comunicazione, alla lunga costruirà una percezione del marchio dal valore inestimabile, impensabile prima dell'era dei social network. Ancora una volta la differenza la fa la cultura e la qualità. Perché sul web più che in ogni altro media, fortunatamente, la quantità si trasforma subito in spazzatura, i contenuti in opportunità.
- Immagine: Molteni Glove chair rivestita con rifiuti Vivienne Westwood
- Social Media Management: Guida al content marketing
- Archivio: PMI e web
- Archivio: Web marketing e brand reputation
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